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L'Inglese per neonati, un inutile capriccio da ricchi

A chi salterebbe in mente di iscrivere un bambino di pochi mesi ad un corso di Inglese? E' decisamente troppo presto. Cosa vuoi che capisca?
Se hai iscritto tuo figlio neonato ad uno di quei laboratori mamma-bimbo in cui si fanno attività esclusivamente in Inglese, sei fuori di testa. Oppure hai sicuramente tanti soldi da buttare. Oltretutto, tuo figlio rischierebbe di confondere l'Inglese con l'Italiano, o peggio ancora iniziare a parlare tardi.

Bene, dopo questo tour nella fiera dei luoghi comuni e credenze popolari sull'introduzione della lingua Inglese in età neonatale, possiamo tornare seri e parlare di cosa veramente può succedere nel cervello di tuo figlio se tu provassi per un solo istante a liberarti da questi pregiudizi.
Sfatiamo dunque, i 4 miti più comuni sull'Inglese per neonati:

1. E' TROPPO PRESTO, NON CAPIREBBE NIENTE
Quindi credi che quando ti rivolgi a tuo figlio in Italiano, lui capisca? Oppure credi che siccome sia nato in Italia, da genitori Italiani, questo faccia di lui un bambino geneticamente predisposto a capire l'Italiano?
Parliamoci chiaro: un bambino di pochi mesi non capisce niente, nel senso stretto del termine. Non capisce l'Inglese come non capisce l'Italiano o l'Arabo. Per iniziare a capire, un bambino deve essere stato esposto alla lingua per almeno un anno e mezzo. Quindi, quando parli a tuo figlio di pochi mesi o di pochi giorni, in qualsiasi lingua, il suo cervello comincia a fare un lavoro di deduzione, che diventa via via sempre più complesso. La deduzione funziona così: non capisco niente, ma ho necessità di capire, quindi associo gli elementi visivi, olfattivi, tattili e gustativi a quelli uditivi: in poche parole, tuo figlio capisce che pappa significa pappa perché per tante volte ti sente ripetere quella parola mentre tu cucini e lo imbocchi.
Se invece di pappa, tu dicessi bubbu (parola inventata), tuo figlio penserebbe che bubbu è il suo cibo. Grazie a questo meccanismo, qualsiasi lingua tu offri a tuo figlio, quella farà parte del suo modo di esprimersi quando inizierà a parlare. Fico, eh?
La deduzione continua per tutta l'infanzia e se vogliamo, per tutta la vita. Quando avrà tre o quattro anni, ti capiterà di dirgli "Adesso mettiamo il cappottino che fuori fa freddo, andiamo alle poste a pagare le bollette". Con molta probabilità tuo figlio non ha idea di cosa siano le poste né le bollette.
Ma andrete insieme in quell'edificio e lì tu avrai quei fogli bianchi in mano. Ripeti per una settimana, o anche meno, e tuo figlio avrà dedotto il significato di due nuove parole senza che tu abbia fatto niente in maniera intenzionale. 
ATTENZIONE: funziona anche per le parolacce.

2. E' TROPPO COSTOSO
Seriamente, questa chi te l'ha raccontata? Hai mai provato a rivolgerti di persona ad un centro linguistico specializzato nell'insegnamento dell'Inglese ai bambini? O ti fidi del sentito dire? La maggior parte delle scuole serie ti offrirà uno o più incontri prova gratuiti e soprattutto ti mostrerà il valore dei loro incontri prima ancora di parlarti dei costi. Se la scuola è veramente seria, ti offriranno servizi accessori gratuiti come prestito libri in lingua e consulenza per le famiglie monolingua che vogliono crescere bambini bilingue. Certamente i costi possono variare sul territorio italiano, ma stiamo parlando di un piccolo, piccolissimo investimento per il futuro di tuo figlio, che non ha eguali. Un incontro gioco per genitore e bimbo al costo di un panino e una bibita, di certo non è roba da ricchi viziati, ma da genitori lungimiranti.

3. MIO FIGLIO CONFONDERA' L'INGLESE CON L'ITALIANO
Questa l'abbiamo sentita non so quante volte. Certo che confonderà l'Inglese con l'Italiano, almeno fino ai 4 o 5 anni. Dov'è il problema? Non solo confondere le due lingue non è dannoso, ma è un processo necessario attraverso il quale sono passati tutti i gli adulti bilingue che oggi parlano perfettamente più lingue senza confonderle.
Durante la prima infanzia, tuo figlio non ha ancora compreso l'esistenza di posti geografici distanti da loro in cui si parlano diverse lingue: si esprime come meglio può, in tutta economia (cioè cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo), quindi parlerà usando la prima parola che gli verrà in mente, indifferentemente in Inglese o in Italiano. Uno dei miei piccoli studenti, figlio di mamma Italiana e di papà Inglese, parlando del terremoto mi ha detto "La mia house non ha fall". 
Col tempo, farà una distinzione automatica e si rivolgerà in Italiano a persone che gli parlano in Italiano, e in Inglese a persone che gli parlano in Inglese. Fino ad allora, lascia che confonda le lingue: è un ottimo segno.

4. INIZIERA' A PARLARE TARDI RISPETTO AI SUOI COETANEI
E' possibile. Anzi è altamente probabile. Ma quando inizierà a parlare, lui parlerà due lingue per il resto della sua vita. I suoi coetanei avranno iniziato a parlare prima di lui e parleranno una sola lingua per il resto della loro vita. Poi saranno costretti a studiare l'Inglese da adulti. Tuo figlio non dovrà mai studiare l'Inglese, se gli farai il dono del bilinguismo dalla primissima infanzia. E poi mi spieghi questa cosa della fretta di parlare? Quando sarà adolescente ci saranno momenti in cui rimpiangerai gli anni in cui non sapeva ancora parlare, quindi goditeli!
Se l'Inglese è un gioco da piccoli, non sarà un problema da grandi. Tuo figlio potrebbe essere uno di quegli adulti che non dovrà studiare l'Inglese. Tutto dipende da te!

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